
Da qualche tempo non passa un giorno che non si parli di SpaceX, di Elon Musk e ovviamente della costellazione di satelliti Starlink, il progetto per fornire accesso a internet ad alta velocità in tutto il mondo. Che se ne parli in bene o in male, Starlink è proprio sulla bocca di tutti. Proprio per questo abbiamo recentemente deciso di concentrarci principalmente sulle notizie che riguardano la creatura di Musk (e più in generale le connessioni satellitari) e fornirvi sempre notizie e contenuti aggiornati. Proprio per questo vi diciamo che Starlink è diventato più accessibile. Vediamo quindi quanto costa abbonarsi a Starlink e a quali condizioni.
Prima di proseguire vi facciamo presente che abbiamo fondato una nuova community italiana tutta dedicata al progetto Starlink e alle imprese (buone e non) di Elon Musk. Potete trovare la nostra pagina Facebook qui, oppure unirvi al nostro canale Telegram.
Starlink riduce il prezzo dell’hardware
Non appena arrivato nel nostro Paese, l’abbonamento a Starlink costava ben 99 euro al mese e per comprare il kit hardware, ovvero parabola, cavo e router, occorreva pagare 644 euro (senza contare le spese di spedizione che ammontavano a 75 euro). Sicuramente cifre non accessibili a tutti e forse, proprio per questo, nel corso dell’ultimo anno il costo si è progressivamente abbassato arrivando a 450 euro per l’hardware e 50 euro al mese per abbonarsi al servizio, mentre le spese di spedizione sono arrivate a “soli” 24 euro.
La vera novità di questi giorni è riguardo al costo del kit hardware che ora può essere acquistato per 300 euro, oppure noleggiato a 15 euro al mese (rimane invariato il costo mensile dell’abbonamento).
Questa mossa può essere vista come la volontà da parte di Musk di rendere più appetibile il servizio Starlink, soprattutto a quegli utenti che vivono in zone rurali, remote o poco popolate, dove la connessione via cavo o in fibra ottica non è ancora disponibile (e non si saprà quando lo sarà).
Mentre alcuni pensano che dietro questo abbassamento di prezzo ci sia una strategia per accaparrarsi quanti più clienti possibili prima dell’arrivo di vari competitor, tra cui progetti di aziende cinesi o l’imminente progetto Kuiper targato Amazon in arrivo il prossimo anno (ne abbiamo parlato qui).
Conclusioni
Sicuramente agli utenti le motivazioni di Musk interessano poco, la cosa più rilevante è l’abbassamento dei costi per questo tipo di tecnologia. Forse, ma noi ci crediamo fortemente, l’avvento di nuove aziende in questo settore farà scattare quella competizione che porterà estremi vantaggi agli utenti finali (proprio come è successo nella telefonia mobile o nel segmento fibra). Insomma staremo a vedere cosa succederà, ma la cosa certa è che questa tipologia di connessione, se messa sul mercato ad un buon prezzo, può rappresentare davvero la soluzione finale per azzerare il digital divide a livello globale.