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Come fare una disdetta. Il modo semplice e veloce.

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Sebbene negli ultimi anni le aziende nel settore delle telecomunicazioni abbiano iniziato a snellire la loro burocrazia in campo di disdette e recessi (era anche ora), in alcuni casi specifici, e per determinati gestori, può rivelarsi utile sapere qual è il modo più semplice e veloce, e soprattutto che funziona davvero, per fare una disdetta. Nel post di oggi vi diciamo come fare da alcune nostre esperienze dirette, quindi siamo sicuri che funziona.

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Quando serve fare una disdetta

In linea di massima possiamo dire che la disdetta è lo strumento da utilizzare quando per una serie di motivi vogliamo interrompere la fornitura di un certo servizio. Diciamo che oggi il caso più comune riguarda i contratti di telefonia fissa legati ad un’offerta per internet a casa. Questo perché grazie al sistema della portabilità non ha più senso fare la disdetta su un abbonamento attivo per la telefonia mobile. Se si vuole cambiare basta rivolgersi al nuovo gestore, richiedere la portabilità del numero ed il gioco è fatto.

In tutte quelle situazioni in cui invece si è sottoscritto un contratto per internet a casa, che sia ADSL, fibra misto rame, fibra pura o FWA (stile Linkem o Eolo). Se si vuole cambiare operatore bisogna necessariamente fare la disdetta prima.

Fare la disdetta: il metodo veloce che funziona davvero

Sicuramente esiste più di un modo per richiedere una disdetta, ma quello che vi diciamo qui secondo noi è il migliore, perché è abbastanza veloce, semplice e soprattutto funziona. Quello che vi stiamo per dire è frutto della nostra esperienza diretta con gli operatori Vodafone e TIM, quindi supponiamo che sia valido anche per tutti gli altri.

Per fare la richiesta di disdetta senza problemi non dovete cercare alcun modulo da stampare, compilare, firmare e scannerizzare. Nessuna telefonata con relative attese infinite, nessuna fila da alcun negozio fisico.

L’unica cosa da fare è scrivere una sorta di autocertificazione in cui esprimete la volontà di recedere dal contratto in questione.

Una cosa semplice che può iniziare con: “Il sottoscritto (nome e cognome) dichiara di voler disdire il contratto con voi stipulato ecc. ecc.”

Nel documento che andrete a produrre più cose ci mettete meglio è (ovviamente i dati devono essere relativi all’intestatario del contratto). Prendete l’ultima fattura che vi è arrivata e nel testo indicate:

  • Nome e Cognome;
  • Codice fiscale;
  • Il numero del contratto o il vostro codice utente;
  • Che tipo di contratto è, solitamente nella fattura c’è scritto il nome dell’offerta a cui avete aderito;
  • Quando avete sottoscritto il contratto e la data in cui volete farlo cessare;

Ricordate, più siete specifici meno ci saranno problemi. Alla fine allegate un vostro documento di riconoscimento e la richiesta di disdetta è pronta per essere inviata.

E ora come inviarla?

Ora che avete tutto pronto gli unici due modi in cui potete inviare la disdetta sono o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno oppure tramite posta certificata PEC (noi abbiamo scelto il secondo metodo).

Diciamo che per i meno tecnologici la raccomandata può rivelarsi ancora una scelta quasi obbligata ma, tra stampare i fogli, comprare la busta, perdere tempo all’ufficio postale e poi pagare tra i 4 e i 7 euro per l’invio, sicuramente non stiamo parlando del metodo più semplice e veloce.

Al giorno d’oggi tutti dovrebbero avere una PEC. Anche se si tratta di un servizio a pagamento è davvero utilissimo e può farvi risparmiare oltre al tempo anche denaro. Una casella di posta elettronica certificata può costare al massimo 10 euro l’anno (come quella di Aruba per esempio), è facile da utilizzare e vi permette di inviare comunicazioni con valore legale senza limiti. Se pensate al costo di una raccomandata standard, capite come solo facendo tre invii in un anno avrete speso di più (senza contare il tempo risparmiato per non essere andati alle poste).

Quindi nei nostri due casi abbiamo fatto così. Scritto la nostra bella mail di disdetta indicando tutti i dati, allegato il documento dell’intestatario del contratto ed inviato la PEC. Tutto è filato liscio, dopo qualche tempo siamo stati contattati dai rispettivi gestori per sapere se volevamo confermare la disdetta (ovviamente ci hanno proposto di restare con offerte e quant’altro), siamo rimasti sulla nostra decisione e il giorno dopo il servizio era stato interrotto.

Attenzione però: quasi tutti i contratti di telefonia fissa con internet hanno delle clausole da rispettare riguardo il recesso, soprattutto se si hanno dei dispositivi a noleggio come router o ripetitori esterni. Fortunatamente molti gestori stanno gradualmente eliminando questi vincoli anche nelle offerte internet. Il nostro consiglio è comunque controllare bene la tipologia di contratto che avete sottoscritto per evitare di dover pagare in un’unica soluzione eventuali dispositivi presi a rate. A qualcuno è successo e sicuramente non è una bella cosa.

Chiudiamo chiedendovi di raccontarci nel box qui sotto se avete mai dovuto fare una disdetta e quali metodi avete utilizzato. Aspettiamo i vostri commenti.

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